Oggi fa caldo, molto caldo vi sarete chiesti che fine abbia fatto visto che l’ultimo post risale a mercoledì scorso, sto trascurando un pò il blog e voi e mi dispiace ma ho ancora mille cose da fare prima di domenica questa per me è una settimana di fuoco in quanto sto organizzando una cena di compleanno (in realtà due compleanni insieme) per circa 50 persone per domenica prossima quindi probabilmente non sarò molto presente sul mio blog e anche nei vostri. Anche la settimana trascorsa sono stata fuori casa ..tra un’ intervista su Sky (vi farò avere il link appena lo avrò io), cene, feste di compleanno, cene d’estate sui tetti di Roma, giri a trovare cose carine per la festa appuntamenti vari etc..ma ho trovato un minuto per
condividere questa esperienza con voi.
Può il cibo trasmettere emozioni? Beh vi garantisco che l’esperienza vissuta lo scorso giovedi sera in occasione del compleanno di mio suocero al Ristorante “Il Pagliaccio“in Via dei Banchi vecchi, nel cuore di Roma a due passi dalla storica Via Giulia, è stata un’esperienza emozionale oltre che sensoriale..
Lo chef, Anthony Genovese, con il suo stile unico ha sapore unire esperienza e arte culinaria nei suoi piatti
Considerato il secondo ristorante di Roma, dopo La Pergola di Heinz Beck, Il Pagliaccio, con due stelle Michelin, è una piccola oasi di tranquillità e di gusto nella caotica città eterna, dove trascorrere una piacevole serata tra luci soft, in un ambiente dall’arredo essenziale, di cortesia ed grande eleganza, e con un servizio impeccabile e di gran classe.
Aspettavo da diversi mesi di andare a cena al Pagliaccio dopo aver conosciuto lo chef a Culinaria e aver assaggiato qualche sua creazione e poi averlo seguito in una lezione nelle cucine della scuola del Gambero Rosso. Sarà che la sua cucina mi è subito piaciuta perchè ho fin da subito amato il suo modo di giocare con le spezie in cucina e sapete che io le adoro. Dosare nella giusta misura ogni singola spezia, cercando il giusto equilibrio tra aroma e sapore, non sovrastando il cibo ma donando quel tocco originale al piatto è prerogativa di un grande chef che ha acquisito in Oriente l’arte di abbinare profumi lontani all’alta cucina italiana.
Entrati nella piccola sala del ristorante si è accolti subito dal Maitrè gentilissimo e simpatico, la tavola è apparecchiata in stile zen con un gran sottopiatto di pietra lavica (peccato non averlo fotografato) i bicchieri e null’altro, le posate faranno la loro comparsa insieme all’arrivo del piatto. Il tovagliolo viene servito dal cameriere con un gesto assolutamente di grande eleganza.
Del resto, cos’è il lusso se non l’eleganza delle cose semplici???
Lo chef sapendo che era il compleanno di mio suocero ci ha gentilmente offerto un aperitivo al buio…..eh si all’improvviso si sono spente le luci per annunciare un compleanno con assoluta discrezione e delicatezza nei confronti degli altri ospiti…
Le foto sicuramente non rendono onore ai piatti sia perchè ho portato la mia piccola sony invece della reflex ingombrante, sia perchè non ero lì in qualità di foodblogger ma per festeggiare un evento e godermi la serata e poi l’atmosfera elegante e discreta mi ha trattenuta dall’apparire una giapponese impazzita con la sua reflex a scattare foto ai piatti.
Il pane alle noci, la carta musica e i grissini sono rigorosamente preparati dalla pasticciera del ristorante e la differenza si sente subito, fragranti e di una bontà unica.
Siamo stati subito coccolati con delle entrées di benvenuto..come queste sotto
fagottino di pollo speziato, sedano candito allo zenzero e gazpacho di fragola (un sapore delicatissimo)
un’altra entrèe….. a base di pesce, con cannolicchio e gambero con nuvola di spuma
Ogni piatto è arrivato al tavolo curato con estrema eleganza e raffinatezza, cercando la perfezione non solo nel sapore ma anche nella presentazione del cibo.
Come primo piatto ho scelto questi cannelloni ripieni di crema di melanzane, sarde al fumo e marmellata di liquirizia: incuriosita molto dalla marmellata di liquirizia, devo dire che
come secondo ho preferito il pesce: Dentice, con marshmallow e spuma di alloro, fumetto ristretto alle spezie con una insalatina croccante di mare ..la marshmallow era qualcosa di divino sembrava di mangiare una nuvola , il dentice freschissimo e di una consistenza soffice non sembrava neanche pesce solo il profumo del mare è giunto alla mie narici tantè che ho mangiato perfino la pelle croccante (io che odio la pelle del pesce!!!!)..spicchi di zucchina gratinata e qualche fiore di cappero e semi di zucca tostata per guarnire
Poi con grande sorpresa e gioia arriva questa granatina di anguria alla menta e cubetti di gelatina alla vodka : è stata un’apoteosi di profumo e sapore..il profumo dell’anguria si sentiva da lontano esaltato dalla menta diciamo che ho impiegato almeno dieci minuti per gustarla al meglio chiudendo gli occhi per permettere al mio cervello di registrare tutto il sapore, i quadratini di gelatina alla vodka sono stati delle vere chicche
le papille gustative sono letteralmente impazzite nel gran finale…dove Marion Lichtle , eletta regina dei dolci, ci ha deliziato con questo capolavoro di alta pasticceria :coppetta di cioccolato bianco tempestato di briciole di pan di spezie con granatina di ciliegie, palline di gelato al cioccolato bianco, ciliegie e cucchiaini croccanti di pan di spezie …avrei potuto uccidere se solo mio marito si fosse azzardato a rubarmi qualcosa ….sublime
Ristorante “Il Pagliaccio”
Via dei Banchi vecchi 129
Roma
Fabiana
13 Luglio 2011 at 11:09 (13 anni ago)Claudia mi hai assolutamente entusiasmata!!
E' esattamente la cucina che piace a me, quella dove si incontra il genio, la ricerca, la scoperta, la conoscenza totale del prodotto e si percorrono tutte le vie!
Qualche indicazione in più sul gazpacho di fragole?! Mi interessa molto!
Un abbraccio
Fabi
Ale
13 Luglio 2011 at 11:10 (13 anni ago)Grazie di aver condiviso….complimenti per tutto…aspetto di vedere l'intervista =)
luciana squadrilli
13 Luglio 2011 at 11:42 (13 anni ago)Grandissimo Anthony Genovese..per non parlare dei dessert!! Ci manco da troppo, devo trovare una buona scusa per tornarci 🙂
Donatella
13 Luglio 2011 at 13:16 (13 anni ago)Che cena fantastica! Elegante e raffinata … mi hanno colpita in particolar modo i cannelloni con la crema alle melanzane… hanno un aspetto delizioso, peccato che Roma sia un pò troppo lontana, ma capiterà di sicuro l'occasione…
Alessandra.. Cuoca a tempo perso
13 Luglio 2011 at 14:08 (13 anni ago)Finalmente vedo la famosa granatina !!! beh.. l'aspetto e' invitante al massimo come il resto del menu'.. ma su cio' non avevo dubbi ..Uno chef cosi lo puoi solo amare..!!
dal punto di vista culinario altrimenti la donna mi stronca la carriera 😀
Ciao ALe
dolci a ...gogo!!!
13 Luglio 2011 at 14:36 (13 anni ago)una bella serate con i fiocchi tsoro davvero tutto spettacolare!!baci,Imma
Glu.fri cosas varias sin gluten
13 Luglio 2011 at 17:09 (13 anni ago)…queste sono esperienza mistiche…meraviglia ! E grazie per condividerla !
Blueberry
14 Luglio 2011 at 12:40 (13 anni ago)Hai fatto bene a sottolineare la bontà del "coperto" io vedo subito la qualità di un ristorante dal pane che mettono in tavola 😉
Marina
14 Luglio 2011 at 19:17 (13 anni ago)Molto affascinante questa cucina e piena di spunti creativi! Quando passerò da Roma non potrò mancare di fargli visita… Un abbraccio
Rossella
15 Luglio 2011 at 19:17 (13 anni ago)Diamine è dietro casa mia e devo ancora trovare un'amica che venga con me. Dopo il tuo racconto ci vado da sola 🙂
Günther
16 Luglio 2011 at 21:15 (13 anni ago)grazie per averci fatto vedere tutte queste belle pietanze anche a noi
sississima
18 Luglio 2011 at 20:56 (13 anni ago)Che cena particolare e raffinata…il Pagliaccio lo conosco di fama…un'ottima fama, ma non sono mai andata a mangiare là… un bacio SILVIA