Toglietemi tutto ma non la pasta.
Insomma io alla pasta non so proprio rinunciare. Magari non mangio altro ma a pranzo un piatto di pasta me lo devo mangiare.
Da un paio di anni poi mi piace ridurre tutto in crema o pesto specialmente le verdure, è diventata una vera mania, chissà perché. Ci sono quei periodi in cui entri in fissa con un cibo, entri in un mood e te lo porti dietro per un lungo periodo.
Un pilastro della mia cucina è l’olio, extravergine di oliva sempre.
Non ne uso molto in cottura perché non amo troppo i soffritti e perché l’olio con il calore perde le sue qualità organolettiche, mentre invece un filo di olio extravergine di oliva a crudo su tutto ciò che mangio lo aggiungo sempre proprio per assorbire le stesse proprietà organolettiche di cui sopra.
Un vero modus vivendi.
Quindi per me acquistare l’olio extravergine di oliva è un atto importante che va fatto con criterio e cognizione di causa.
Mi rendo conto che intorno all’olio gira un mondo sconosciuto ai più, io avendo avuto la fortuna di lavorare per un lungo periodo di tempo in uno studio di agronomi mi sono fatta una certa cultura a proposito.
Poi ultimamente ho scoperto l’esistenza dell’
A.I.P.O., ovvero l’Associazione Italiana Produttori Olivicoli.
Voi sapete della sua esistenza? Se non la conoscete ancora ve ne voglio parlare io oggi.
Ma cosa fa questa associazione?
L’
Aipo ha come scopo quello di valorizzare il legame dei nostri prodotti con il territorio di provenienza per ottenere uno sviluppo competitivo dell’olivicoltura nazionale, restituendo agli agricoltori la loro funzione imprenditoriale e l aggiusta gratificazione per l realizzazione di prodotti di qualità, di azioni di tutela dell’ambiente, di mantenimento degli alti standard e di cura del paesaggio.
L’obiettivo dell’
Aipo è quello di rendere più credibile e garantito l’olio del nostro Paese dove nonostante la buona produzione di olio si possono trovare sugli scaffali del supermercato prodotti contenenti miscele di olio di provenienza internazionale che consentono prezzi bassi a discapito della qualità .
Insomma l’
Aipo tutela il
made in Italy, l’
olio exravergine di oliva italiano, “l’oro verde del mediterraneo”. Si prende cura della qualità dell’olio di oliva e ne garantisce la provenienza e la bontà.
L’
Aipo vende diversi tipi di olio in base alla zona di produzione dei loro associati.
Quello che ho utilizzato in questo pesto proviene dal Lazio, la mia regione.
L’olio è ottenuto dalle migliori produzioni di impianti olivicoli di antichissima tradizione presenti nell’area dell’alta Sabina.
E’ l’olio della Sabina, una delle regioni più antiche di produzione di olio di oliva in Italia.
Gli olivicoltori conferiscono il prodotto alla Cooperativa Olivicola di Casaprota (prov di Rieti) raccogliendo completamente a mano le olive nel momento ottimale di maturazione rispettando così il disciplinare AIPO.
In questa area le principali cultivar sono la carboncella, il leccino e il frantoio. Insieme attribuiscono a questo olio il classico sapore dolce, dall’aroma erbaceo fresco che ben si presta nelle minestre e in particolare nel condimento degli ortaggi.
Il 2014 purtroppo tutti sappiamo che non è stato un buon anno per le olive e l’olio e i prezzi sono saliti alle stelle.
L’Aipo nonostante tutto cerca ancora di mantenere i propri prezzi entro standard accettabili.Vi parlerò ancora di questa associazione e del suo olio in un prossimo post con un’altra ricetta in cui userò un olio proveniente dalla Sicilia.
Se ne volete saper dei più visitate il suo
sito.
Per ora vi lascio la ricetta semplice e genuina di questa pasta.
Spaghetti con pesto di cavolo nero, acciughe e mandorle
160 gr di spaghetti
300 gr di cavolo nero
1 cucchiaino di pasta di acciughe
10 gr di mandorle
1 pezzetto di aglio rosso
pepe nero macinato al momento
olio extravergine di oliva Aipo di Casaprota
Lavare bene le foglie di cavolo nero e sfilacciarlo, nel senso di togliere la parte dura centrale per tenere solo le foglie. Cuocere le foglie al vapore per mantenere le sue proprietà nutritive.
Nel frattempo mettere a bollire abbondante acqua per cuocere la pasta.
Quando le foglie di cavolo nero saranno tenere lasciarle raffreddare e poi frullarle in un contenitore alto con olio evo, le mandorle, la pasta di acciughe e un pezzettino di aglio. Aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Ridurre il tutto in crema senza aggiungere sale perché c’e la pasta di acciughe.
Quando l’acqua bolle aggiungere il sale e versare la pasta e farla cuocere al dente. Scolarla e unirla al pesto amalgamando bene il tutto .
Impiattare e guarnire con lamelle di mandorle e un filo di olio evo a crudo e una macinata di pepe nero.
Luisa Piva
27 Gennaio 2015 at 9:50 (10 anni ago)Un olio di alta qualità, un ortaggio stagionale meraviglioso e buonissimo, l'aroma e la croccantezza delle mandorle.. che piatto stupendo hai preparato??
Annalisa -Piccanti Sapori Speziati-
27 Gennaio 2015 at 10:23 (10 anni ago)Ciao tesoro, ti riscrivo oggi in veste di mamma…e mi domando sempre più come riuscite a gestire ancora i blog nonostante i pargoletti in giro x casa…io per ora non riesco…
Approvo con piacere il tuo modus vivendi..continua sempre così…
bacioni
Una cucina per Chiama
16 Marzo 2015 at 17:52 (10 anni ago)Molto interessante questo pesto
Marco di Una cucina per Chiama